Nella raccolta di Giulia De Sensi trovano spazio numerose storie di giovani, persone mature, donne e uomini, tutti personaggi ben delineati nella brevità del racconto, che dona vigore alla narrazione, come un efficace ricostituente. Personaggi fugaci ma netti nelle rispettive peculiarità, come Asia, protagonista del racconto d’apertura dal titolo Separati dal resto, “la pioggia, e la terra, e l’odore nel mezzo”, una ragazza solitaria che nasconde in sé un dolore opprimente, oppure Chiara ne Il Fantasma di via Giolitti, in fuga dalla strada vecchia verso una nuova che, come suggerisce l’antico adagio, quasi mai si rivela migliore di quella abbandonata e che spesso riporta a quello stato di inadeguatezza e a quella solitudine dai quali si prova a scappare. Ed è proprio la solitudine il tema centrale della raccolta, l’impossibilità di entrare in rapporti autentici con il mondo attorno a sé, di urlare per rendere la propria storia comune, condivisa e non più affare privato.
La neve fa da collante a questo stato di estraneazione, quella neve che compattandosi rende invisibili i singoli, con i loro difetti, le loro ambasce, ma anche le loro virtù celate, a favore della visione generale, della massa, della valanga.
“Era un viaggio folle, in un luogo perduto dentro se stesso e nei recessi della mia memoria. Ma sentivo che dovevo farlo. E dovevo farlo ora che ne avevo l’occasione.”
La serie di 13 racconti termina con Come neve, il racconto che dà il titolo all’intera raccolta. Un giovane uomo e una analista invecchiata male sono i protagonisti di una storia dalle tinte fosche, un rapporto di menzogne e provocazioni seminate su delle pagine che appaiono l’incipit di un nuovo romanzo.
Come neve di Giulia De Sensi, già in concorso alla XXXIX edizione del premio letterario “Giovanni Comisso”, condensa, nella agilità del racconto, tutto l’essenziale del nostro tempo: le emozioni, le paure, le speranze.