I confini della Città di Mantova sono le zone grigie in cui imperversano i disordini e vige la giustizia privata. Come Borgoforte, estrema periferia del marchesato, in cui si compie l’assassinio di Alcide Corda, il parroco del paesello.
Il prete, strozzato con una fune, era amato da tutti fuorché da chi è interessato all’incarico che ricopre. Di fatti il Corda è asceso al ruolo grazie alla speciale intercessione di sua Eccellenza Ludovico Gonzaga e di Astolfo Chimenti, sacerdote che si comporta da vescovo e che si affretta a lavarsi le mani dall’accaduto.
“Ci tengo a precisare che, qualunque cosa abbia combinato il ragazzo, io non posso esserne ritenuto responsabile. Ho agito in nome di Cristo e nell'interesse dei miei Signori, su ordine di Sua Eccellenza Reverendissima Ludovico Gonzaga.”
Le indagini si indirizzano presto sulla fabbriceria, interessata alla eliminazione del parroco, ma fin dai primi capitoli del romanzo si avverte qualcosa che non quadra.
Saranno stati forse i “soldati di Satana” a far fuori il prelato?
Si approssima il Santo Natale, è la coda dell’anno 1494, un anno in cui il vicario del Podestà Iacopo Maglio ha dovuto risolvere altri casi spinosi come quelli di Rodolfo Guicciardi, il vecchio astrologo di corte, e di Biagio Manetti, l’ambasciatore romano in visita segreta alla corte dei Gonzaga, raccontati rispettivamente in Zodiaco di sangue e Complotti e sangue.
La Volpe di Mantova, investigatore brillante, ma maledettamente schivo e malinconico per la mancanza della sua bella Eleonora, indagherà sullo strano ed eclatante omicidio; chiederà alla gente del borgo che, da devoti cristiani e timorati di Dio, saranno molto poco inclini a confidarsi con un difensore della legge e si spingerà fino a Venezia, la grande potenza dell’Adriatico che cova pericolosi interessi verso la Città di Mantova.
Con Ornamento di sangue, Umberto Maggesi, insegnante di Qwan Ki Do, arte marziale sino vietnamita, compone in un centinaio abbondante di pagine un thriller storico accurato, articolato e avvincente.