“Un Campari a Veracruz” di Gianni Morelli è un romanzo affascinante, terzo libro (edito Morellini) di una trilogia latinoamericana, in cui si narra una vicenda al confine tra realtà e sogno, e di un viaggio nato da un’illusione d’amore.
L’opera esalta l’importanza delle storie raccontate dal protagonista Yani, un sarto italiano, e dai numerosi e interessanti personaggi che abitano questa suggestiva narrazione. Yani parte alla ricerca di una regina senza nome e della sua limousine bianca, e attraversa il Messico meridionale, fino alle coste del Pacifico, approdando a Juchitán, una cittadina situata nello stato di Oaxaca. Tutto ha inizio quando il protagonista vede una bellissima ed elegante donna scendere da una nave attraccata al porto di Veracruz; ella entra poi nella limousine , dopo avergli sorriso caldamente e salutato con la mano.
Ma cosa c’è dietro quel gesto affettuoso, rivolto però a un semplice sconosciuto? Yani si ossessiona con il pensiero di quella donna che lui vede come una regina azteca; la magia di quella notte in cui ha avuto quella stupenda visione non sembra però trovare riscontri con la realtà: nessuno ha visto quella limousine bianca, e la donna pare svanita nel nulla.
«Non lo avevo mai detto a nessuno, ma davvero non sapevo perché mi ero intestardito su quella limo bianca. Eppure c’era, o c’era stato qualcosa di… magico. Sapevo che era una parola esagerata, sapevo che stavo delirando, ma non trovavo un altro modo di dirlo, soprattutto di pensarlo».
Gianni Morelli ci conduce in una storia avvincente, in cui seguiamo Yani mentre cerca di dare corpo a una fantasia; è una vicenda intrisa di realismo magico, caratterizzata dalle calde e variopinte atmosfere messicane, e incentrata sull’importanza dei legami umani e della condivisione delle esperienze e delle memorie, e sulla necessità di sognare per distaccarsi dalla fredda realtà. Il protagonista cerca la sua regina, e allo stesso tempo insegue sé stesso; solo alla fine del suo lungo percorso si renderà conto di aver affrontato quel viaggio per svelare una verità che celava nel profondo del suo cuore, e che quella bruciante passione era più il pretesto per scavare dentro di sé che non il fine ultimo.
L’autore, abile narratore, sa bene quali corde toccare, e sa mantenere alta la tensione; tutti si chiedono chi sia quella misteriosa donna, e ancora di più si domandano cosa spinga un uomo ad avventurarsi in terreni sconosciuti solo per inseguire una fragile, seppur meravigliosa, illusione.
Redazione