Il Medioevo è storicamente concluso da un po’, ma gli intrighi continuano a segnare l’Europa disunita e in particolar modo il Ducato di Mantova dove la morte di Biagio Manetti, occhi scuri e saettanti, segretario del cardinale Borgia, getta nell’ombra l’intera famiglia dei Gonzaga.
L’omicidio, annunciato da strani accadimenti e scoperto dalla cameriera del castello, Ludovica Saraccio, è oltremodo efferato: il segretario romano è stato ucciso con una pugnalata – un pugnale prezioso, lasciato stranamente sul luogo del delitto – al collo.
“Trovarono Ludovica in lacrime che cercava di districare qualche parola di senso compiuto fra il muco e i singhiozzi. Indicava la camera di Biagio Manetti, oltre la cui soglia s’intravedeva il letto dell’uomo. I due la ignorarono penetrando nella stanza. L’ambasciatore di Roma era supino. Il manico di un pugnale sporgeva dalla gola. Un lago di sangue si spandeva sul copriletto e il tappeto.”
Sarà il vicario Maglio a essere chiamato a indagare sull’uccisione del Manetti, giunto da Roma a Mantova per parlare con la nobiltà locale e i prelati di San Pietro, e a risolvere nel più breve tempo possibile, per il meglio – il meglio indicato dai Gonzaga –, e con assoluta discrezione, ché l’omicidio a corte potrebbe mettere in seria difficoltà Mantova con gli altri stati italiani.
Tra intrighi di palazzo, pettegolezzi e congressi carnali, Iacopo Maglio, con il sostegno dei Gonzaga e del soldato napoletano Gaspare, risolverà l’ennesimo delitto consumato all’ombra di castel San Giorgio, una soluzione intricata e sconvolgente.
Con Complotti e sangue (pubblicato da Delos Book nella collana History Crime), Umberto Maggesi, anche insegnante di QwanKi Do, arte marziale sino vietnamita, compone una nuova indagine per il vicario Maglio alla corte di Francesco II Gonzaga.