Pasta fatta in casa | Luca Murano
- 12 Maggio 2019
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La trama
Una raccolta di racconti incentrati sull’agio e sul disagio dei vari protagonisti. Pasta fatta in casa di Luca Murano è questo, e molto altro. Una serie di brevi storie, raccontate dalla medesima voce narrante che sembra voler aprire il sipario su ambientazioni urbane sempre diverse, dove i fraintendimenti possono essere all’ordine del giorno, così come le problematiche.
Tra le pagine dell’opera protagonista della
nostra presentazione non troverete eroi morali e/o paladini della giustizia,
bensì un contrasto, assai stridente, fra le persone comuni e “normali”, che
vivono all’insegna della semplicità, facendo cose semplici, e il mondo attuale,
decadente, a tutta velocità, e che pare dare poco spazio a ciò che è semplice e
normale.
Pasta fatta in casa è una raccolta esigente, seppur intrisa di semplicità, che pone l’accento sull’assurdità che circonda l’essere umano, ben rappresentata ed espressa mediante un humor presente, pungente, che quasi si tramuta in un’alzata di spalle rispetto ai fatti del quotidiano.
Qualcuno è uscito poco prima di me e ha lasciato delle orme freschissime sulla neve. Osservando quelle macchie scure sulla distesa lattea, con la mente vado a mia moglie Clara e alla sua abitudine di lasciarmi camminare fra la neve per primo, cingendomi per i fianchi e ripercorrendo esattamente i miei passi sul manto bianco. Non le ho mai chiesto perché lo facesse. A dire il vero non le ho chiesto un sacco di cose. E solo ora che è morta mi ritrovo a rimpiangere le domande che non le ho fatto, le attenzioni che le ho negato, le lacrime di lei che non ho bevuto. Pensavo mi piacesse la solitudine, ma solamente quando Clara se ne è andata, ho capito che mi sbagliavo.
Il titolo del testo prende il nome direttamente
da uno dei racconti che contiene: il racconto in questione tratta il tema della perdita, invitando a
riflettere su quanto perdere qualcuno o qualcosa, alle volte, possa costituire
un nuovo punto di partenza che permette di “azzerare” il resto e rinascere.
A chi si rivolge la creazione di Luca Murano? A tutti coloro
che ‘restano’, nonostante tutto, mentre il mondo sembra scivolare via; a quelli
che continuano ad amare, anche nei modi sbagliati, ma non per questo meno
sinceri ed appassionati e a chi sa prendersi in giro anche e soprattutto di
fronte alle difficoltà e agli ostacoli della vita.
“Dedico questo volume a mia madre che mi ha insegnato quanto sia importante saper parlare al mondo, oltre che con la bocca, anche e soprattutto attraverso i propri talenti” ci rivela l’autore che, proprio con Pasta fatta in casa ha raccolto svariati commenti positivi: “Da più parti ho raccolto feedback di persone che avrebbero gradito per qualche racconto una storia di respiro più ampio che avesse potuto tenere con sé i protagonisti lungo un arco narrativo in cui potevano evolversi con la loro normalità e la loro peculiarità. In breve, alcuni racconti sono risultati troppo brevi, tipo coito interrotto in chiave letteraria. Una recensione poi mi ha particolarmente colpito e la riporto così come è: con questo libro, nel momento in cui pensate di aver capito qualcosa, tutto si ribalterà e voi penserete: Possibile che non ho pensato anche a questa alternativa?&220;
L’autore
Luca
Murano nasce al nord (Lodi) da genitori del sud (Salerno) e attualmente vive
al centro (Firenze). Dopo aver conseguito la laurea in Lettere Moderne a Pavia,
ha lavorato per due anni con la casa editrice Mondadori come redattore e
correttore di bozze. Dal 2009 vive in Toscana dove mangia tanto, si occupa di
logistica, gioca a basket, suona il basso, legge e scrive con fortune alterne
ma ben compensate da passione e dedizione.
Come è
nata la sua passione per la scrittura? “Ho letto
tanto, fin da bambino, e questo mi ha avvicinato molto al potere vivifico della
parola scritta. Più in generale sono sempre stato affascinato dalle verità che
la scrittura riesce a portare in superficie. In realtà quando scrivo è un po’
come se mi ascoltassi per davvero, senza filtri, senza forzature. E quello che
viene a galla sono ‘io’ nel senso più profondo del termine” ci racconta
l’autore, rivelando anche qualche dettaglio in più sulla genesi e sulla stesura
de Pasta fatta in casa: “Tutto quello che leggerete nel libro è
dentro la mia testa, ma non tutti i protagonisti delle storie e le loro azioni
sono per forza di cose fatti realmente accaduti. Ma in fondo la potenza della
parola scritta è proprio questo: dare vita alle immagini e ai colori che
abbiamo dentro di noi”.
Tra i progetti futuri del nostro Luca c’è senz’altro quello di
continuare a scrivere per “dare una casa
a forma di libro anche ai prossimi racconti” e magari dedicarsi anche alla
realizzazione di un romanzo…
QUI la nostra intervista all’autore.
Lo stile
Per Murano
lo stile è qualcosa di importante, certo, ma in definitiva è “solo” il mezzo di
trasporto impiegato per veicolare parole, pensieri, messaggi.
“Tutto
quello che ho letto e metabolizzato in passato, fra cui le prose dei grandi
scrittori russi dell’Ottocento, il Maestro Italo
Calvino o quelle degli americani Fante,
Carver e Bukowski, finiscono col contaminare (felicemente) il mio modo di
scrivere. Ma l’occhio di riguardo che voglio avere è sempre alla comunicazione
scrittore-lettore” ci dice l’autore della raccolta Pasta fatta in casa, rimandando a tre testi che lo hanno
profondamente influenzato, da lettore e da scrittore: “Principianti di Raymond
Carver, Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij e Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino. Questi libri sono quelli
che mi hanno ‘parlato’ al cuore più di ogni altro e che, in qualche modo, hanno
contribuito alla mia formazione. Un po’ come un ‘terzo genitore’ e per questo
gli voglio molto bene”.
E sempre parlando di influenze e legami, a quali
grandi nomi potrebbe essere accostato, per atmosfere, prosa e spunti, Pasta fatta in casa? “Il mio libro è assimilabile alla prosa
Bukowskiana, quella delle persone normali e degli antieroi per antonomasia. Le
atmosfere invece sono simili a quelle che potete trovare nel quotidiano dei
racconti di Raymond Carver. Infine la vena comica: quella l’ho rubata ai
romanzi noir di Joe R Lansdale e
alla stand up comedy di Louis C. K.”
Ma il nostro autore ha preso spunto anche dalla
realtà e dal mondo che ci circonda, soprattutto nel delineare i protagonisti
della sua creazione, anche se non ha mai programmato di scrivere un libro, come
sottolinea: “La caratteristica che
abbraccia un po’ tutti i protagonisti del libro è quanto abbiano in fondo
accettato l'assurdità che ci circonda. L’incedere della mia stessa vita ha
finito inevitabilmente con l’influenzare questi racconti. Quindi tutto quello
che ho fatto, ho visto coi miei occhi, ho letto, studiato o sudato è finito con
l’entrare di prepotenza nelle storie del libro. In realtà non ho mai
programmato di scrivere un libro. Solo, a un certo punto, alcuni dei racconti
che avevo scritto nel corso degli anni mi sembravano meritevoli di una ‘casa’
che non fosse il mio blog amatoriale, piuttosto una ‘casa di carta’ che, senza
nulla togliere alla fortunata serie tv, avesse le sembianze cartacee e
rassicuranti di un buon libro”.
Di conseguenza è nato Pasta fatta in casa che, nel concreto, è stato messo su così: “I racconti che compongono questo libro sono
stati scritti, per la metà, davanti al computer durante notti insonni, per
l’altra in viaggio, quasi sempre in treno in treno su uno sgualcito quadernino
nero”.
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