Quella di Silenzi, il romanzo di Luca Brunoni edito Gabriele Capelli, è una storia dolorosa di segreti e asprezze che vede protagonista una giovane ragazza.
Corrono i primi anni Cinquanta. Ida Bühler è rimasta orfana della mamma e il padrino decide di affidarla a una coppia di contadini senza prole – Arthur e Greta Hauser – che vive in un piccolo villaggio nelle montagne svizzere. Un posto che potrebbe essere propedeutico a una nuova serenità, ma nel quale, invece, la protagonista si troverà ad affrontare rinnovate difficoltà e le incertezze che ogni cambiamento comporta:
La vallata si apre alla vista. L’aria è più fredda e i colori della sera macchiano i bordi del cielo. Penso alla notte che mi aspetta, agli odori della stalla. Osservo le mani spellate. Arthur e Greta sembrano contenti di come lavoro, ma temo che passati i primi giorni diventeranno più esigenti.
Silenzi è diviso in due parti: La fattoria e Il villaggio. Dall’incontro con la famiglia Hauser per Ida comincerà una nuova esistenza, un tentativo di resurrezione da un passato cupo; scoperte e amarezze si alterneranno, stravolgendola e facendola crescere. Il popolo del villaggio – ignorante, omertoso, legato a una condizione di vita antica e fatalista – è rappresentato da vari personaggi che ci permettono di capire meglio le dinamiche del micromondo ricco di intrecci e misteri in cui è stata catapultata la protagonista e che è maggiormente sviluppato nella seconda sezione del volume. Tra questi personaggi, ruolo preponderante assume Noah, un giovane come Ida con il quale la ragazza sviluppa una comunione di intenti che le farà credere di poter realmente dare una svolta alla sua misera esistenza.
Luca Brunoni è autore di un libro scritto con una penna dinamica, in cui una pagina tira l’altra sino all’epilogo finale che non potrà far altro che alimentare quel magone e senso di commiserazione per Ida cresciuti nel corso della lettura.