Siamo sempre nell’infanzia di qualcuno, dapprima nella nostra, poi in quella dei nostri figli. In vecchiaia, ancora e per l’ultima volta, di nuovo nella nostra.
Nell’infanzia di qualcuno, nel corpo di un altro, ovvero nel nostro, nei nostri corpi. Voland pubblica Tutti i nostri corpi. Storie superbrevi, l’ultimo lavoro del poeta e narratore bulgaro Georgi Gospodinov.
Quello tradotto da Giuseppe Dell’Agata è un libro da leggere lentamente, seppur la sua brevità spinga a consumarlo tutto d’un fiato, da rileggere per appurare che non ci sia sfuggito qualcosa, un libro da lasciare attecchire nello spirito. Un’opera da sfogliare anche di quando in quando, come una pausa caffè, in un punto qualsiasi, per lasciarsi trasportare nell’ignoto che la pagina, talvolta appena appena sporcata di inchiostro, riserva.
Condensati in un volume di 160 pagine – anche una manciata di meno al netto di frontespizi, indici e colophon vari –, infatti, si incontrano ben 103 miniracconti e pensieri, alcune volte brevi appena un rigo, minuscole gemme di un ideale diadema da custodire gelosamente.
Disilluso, sarcastico e brillante, Georgi Gospodinov – ritornato nelle librerie italiane due anni dopo la raccolta E tutto divenne luna, sempre pubblicata da Voland – indaga tutti i suoi corpi e ci conduce in una lettura ricca di brani divertenti e cinici, ma anche poetici e riflessivi – e circa questi citiamo un estratto della storia Fino alla porta, tra le più belle dell’intera raccolta:
Nel sonno e nella morte ognuno entra da solo, ma fino alla porta è bene che ti accompagni qualcuno.
In realtà sono tante le microstorie che meriterebbero di essere perlomeno citate: da Correttore di bozze a Finora, dall’ermetica Agosto alla surreale Il nome, passando per l’illuminante Spam.
«Corpicini di formiche» che si ritrovano a fronteggiare il gigante romanzo; Tutti i nostri corpi. Storie superbrevi è un’opera che rinverdisce la tradizione dei racconti brevissimi, quei frammenti fulminei che provano, nel tempo turbolento e chiassoso che traversiamo, a ridonare la misura di ogni parola spesa. Una lettura da assaporare per entrare nel mondo di Gospodinov: i suoi corpi, i nostri corpi, le sue storie, le nostre storie, le sue vite, le nostre vite.
Ci sono toccate varie vite. E non ne abbiamo portata a termine nemmeno una.