Pubblicato nella collana Le giraffe noir di Robin Edizioni, Tutto in una notte è un romanzo dalle venature noir che vede protagonista un uomo di nome Giulio, ritrovatosi in un mondo in cui mai poteva pensare di cascare, come una marionetta senza volto al centro di un misterioso teatrino. Il protagonista, cinico e disilluso dalla vita, è un agente segreto e molto stupore produce su di lui la ricezione di un sms sul cellulare del quale in pochi conoscono il numero. E il contenuto del messaggino non è di certo meno curioso: «Apri la porta, il pakko è per te».
Cosa si nasconde dietro quel gesto, non certo una coincidenza o un errore; a uno come lui, a uno che si muove nel suo ambiente, in quel sottobosco enigmatico non può accadere.
«Gli avevano insegnato che quasi mai quelle che tutti a prima vista penserebbero essere semplici coincidenze sono poi veramente solo tali. Esiste la realtà, ma gli avevano insegnato che esiste anche il suo simulacro, apparenza così tanto verosimile e credibile quanto altrettanto falsa e fuorviante. Nel suo lavoro era così.»
Comincia così la lunga notte di Giulio, una notte dalla quale non potrà uscire più l’uomo di prima. Giulio cambierà prospettiva per comprendere il mondo fuori dalla sua finestra e le relazioni che intercorrono tra lui, agente segreto, rintanato in se stesso, e le persone che lo circondano.
Panella dedica molta attenzione alla descrizione del proscenio della notte al centro del romanzo – dalle 22.30 alle 6.00 lungo settantuno piccoli capitoli –, sicché Roma, una metropoli «che pensa di aver visto già tutto», viene descritta con dovizia di particolari: una città inquieta, misteriosa, fuori dal tempo, dimentica dei colori e dei rumori del giorno.
«[…] disordinata, arrogante, vigliacca, con le sue arterie incuneate nella città come spine nel fianco e i suoi palazzi stretti uno accanto all’altro, esuberanti di piani affastellati fin dove non sarebbero mai dovuti arrivare, pietre tombali di una città derubata di un destino che avrebbe dovuto essere diverso.»
Come ben si addice ai thriller, lo stile di Marco Panella è placido, lento; l’autore conduce il lettore tra le trame oscure e i continui intrighi del suo romanzo con calma, senza affrettare i tempi e senza andare alla ricerca spasmodica del colpo di scena che sì, c’è, come ogni thriller che si rispetti, ma che non produce l’effetto opposto di rovinare l’atmosfera fino ad allora imbastita.