“Valori per una teoria condivisa” di C. Danilo Mauro Castiglione è un’opera di saggistica in cui si cerca di rispondere alla domanda: «Chi siamo? Quale umanità siamo?». Un quesito fondamentale in questi tempi complicati e in questa società che frammenta le identità, e che spinge a perdere la propria autenticità in favore di un’esistenza costruita su basi instabili, spesso caratterizzata da frustrazione e amarezza.
L’autore si interroga su quali siano i confini dell’uomo, e per farlo approfondisce in interessanti capitoli tre termini che diventano i punti chiave per comprendere il cammino dell’essere umano, e per ricostruire la propria essenza e ripristinare la propria unità: Humus, Humanus e Humilitas & «Con il primo capitolo, Humus, ho voluto fornire alcune riflessioni sulla Terra come fonte di esistenza e habitat dell’uomo. Nel secondo capitolo Humanus, ho tracciato alcune linee della relazione “Singolo” (kierkegaardianamente inteso) e società. Infine con Humilitas, attraverso un’analisi del VII capitolo della Regola benedettina, ho voluto indagare il senso del limite nella sfera dell’uomo e delle sue relazioni in rapporto alla Verità percepita oggi sempre più come “post-verità”.
È utile notare come la radice semantica comune HUM dei lessemi, che fungono da titolo ai primi tre capitoli, rinvii al termine sanscrito Aum (ॐ), il quale è la parola “sacra” che presiede la meditazione e il percorso dell’unificazione (“tre in uno”, tema tipico dell’induismo) che ho trattato nel quinto capitolo chiamandolo “Monosis”». E la monosis è sicuramente uno degli argomenti più affascinanti trattati da C. Danilo Mauro Castiglione, che la propone come un valore nuovo, come paradigma che nasce dall’uomo che si pone domande di “senso” e cerca risposte in un momento di crisi; nell’opera si svolge una vera e propria lotta tra l’idea del progresso a tutti i costi e la ricerca spasmodica del profitto contro l’umanità nella sua essenza: il saggista auspica quindi una sorta di ritorno alle origini per l’essere umano, e un riconciliarsi con quella dimensione primigenia dalla quale la civiltà fatta idolo lo ha allontanato. È fondamentale trovare una risposta esauriente al proprio essere nel mondo, ed è importante rendersi conto che il crederci onnipotenti ha rovinato il nostro rapporto più bello e vitale: quello con la natura che ci nutre e che ci permette di prosperare. Per riuscire nell’impresa, l’autore ci offre degli esempi di vita di uomini e donne – filosofi, mistici e intellettuali – che hanno cercato l’unità e l’armonia, e che hanno perseguito la monosis come via per fare “dei molti, uno”.
Redazione