Michela Murgia è l'autrice de Il mondo deve sapere, romanzo autobiografico che ha ispirato il film Tutta la vita davanti. Libro e romanzo sono incentrati sulla odierna realtà dei call center, dove tanti giovani, laureati e no, finiscono a lavorare per mancanza di altre prospettive.
Ave Mary non è un romanzo, ma è un saggio scritto dall'autrice sarda, che ha fatto studi teologici, sul rapporto della donna con la Chiesa. Ma non si tratta di nulla di complicato: è, alla fine, una lettura molto leggera, ma che offre diversi spunti di riflessione. Il linguaggio usato lo rende semplice ed accessibile a tutti, anche a chi non ha nessuna nozione di filosofia e teologia.
Il messaggio che l'autrice vuole far passare è che la chiesa influenza da sempre l'immagine femminile anche in contesti non propriamente religiosi, imponendo inevitabilmente alla donna una posizione subordinata rispetto all'uomo. Attraverso esempi tratti dalla vita quotidiana e dalla letteratura religiosa l'autrice riesce ad offrire spunti di riflessione interessanti sull'argomento. Si tratta di concetti che sono in realtà sotto gli occhi di tutti, ma a cui sicuramente non ci è mai capitato di riflettere.
Ave Mary è una panoramica molto scorrevole sulla figura femminile nella Chiesa e su come noi, atei o credenti, siamo influenzati da essa. Ma l'autrice non si sofferma troppo sulla storia, cercando di relazionare il tutto all'attualità, alla condizione femminile oggi che, anche se non ce ne rendiamo conto, è caratterizzata ancora da una forte disparità. Si tratta di argomenti che tutti conosciamo perché sono quotidianamente sotto i nostri occhi, ma che, proprio per questo, ignoriamo: sono talmente visibili che non li notiamo nemmeno, tanto fanno parte del nostro consolidato modo di vedere le cose.